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09/10/2013 - FP

Sanità. E' intesa con la Borsellino

 

Sanità in provincia. Potenziare le eccellenze e concorrere con le strutture private. L’Assessore Borsellino illustra i piani della Regione

Una visione unanime di intenti e di prospettive tra la Cgil, l’assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino e il presidente della commissione sanità all’Ars on. Pippo Di Giacomo, sui temi che riguardano il complesso pianeta Sanità in provincia di Ragusa. Questo  è quello che è registrato, ieri, al termine del convegno promosso dalla Cgil e dalla F. P. Cgil di Ragusa alla Sala Avis.

Molto atteso e partecipato questo convegno, che si è anche occupato di due casi delicati come quello di Mauro Terranova, che necessita di cure compassionevoli, il metodo Stamina, (e per tale ragione la prossima settimana a Palermo il prof. Davide Vannoni incontrerà l’assessore Borsellino) e quello di Mariella Russo giovane madre affetta da una patologia rara che richiede cure lunghe e costose, che ha dato l’occasione per analizzare e sviscerare problemi sanitari vecchi e nuovi.

Le basi di partenza, due relazioni: quella di Salvatore Terranova, segretario provinciale della Cgil di Ragusa e di Salvatore Schembari del dipartimento sanità della F.P. Cgil di Ragusa.

In buona sostanza hanno fornito un quadro attualissimo dei punti di forza e di crisi del sistema. Alle eccellenze, poche per la verità, di comparti che sono distribuiti nel territorio c’è urgente la necessità di razionalizzare i servizi e quindi anche il personale con la urgenza di stabilizzare un precariato che viene spesse volte immolato alla privatizzazione dei servizi ospedalieri: più costosi e meno professionalizzati.

C’è invero la forte esigenza di venire incontro all’utenza attraverso la valorizzazione delle strutture pubbliche che risentono, sin troppo, della gestione ospedaliera privata.

C’è poi tutto un universo che va rivoluzionato: quello degli appalti realizzato con un solo concorrente in quanto il bando prevede beni e servizi specifici che solo in pochi sono in condizione di soddisfare.

E così c’è chi ha parlato di ribassi minimi e di occasioni du tangenti  che distruggono la qualità dell’assistenza sanitaria.” Fare prezzi bassi nelle gare di appalto in sanità equivale ad un’azione criminosa” ha affermato Michele Giavatto della Cgil – Medici di Ragusa.

Ma i punti di crisi sono noti: sono necessari medici, infermieri, tecnici di laboratorio, ausiliari. E’ logicamente direttori di comparto che vanno selezionati per superare la regola del primariato a giro.

In sintonia con le relazioni sindacali e gli interventi non programmati  si sono ritrovati sia Pippo Di Giacomo e l’assessore Lucia Borsellino che ha concluso i lavori.

Il presidente della Commissione Sanità, dati alla mano, ha sottolineato come metà risorse del bilancio regionale vengono destinati alla Sanità: circa nove miliardi e mezzo di euro su base annua. Questo dovrà consentire, visto che la Sicilia ha rimesso i conti in ordine nella sanità pubblica, di rilanciare la qualità delle prestazioni soprattutto in provincia di Ragusa dove esiste un livello buono di prestazioni con dei punti di crisi che dovranno essere superati.

L’assessore Lucia Borsellino, peraltro già direttore regionale dell’assessorato alla Sanità, vede oggi con una logica diversa le cose da fare. Intanto c’è la necessità di riorganizzare i servizi, non avendo a riferimento le filosofie ragioneristiche, e quindi riformulare le piante organiche tenendo conto di professionalità e meritocrazia.

Il sistema del “team mobile” da un comparto all’altro e da una sede ad un’altra  significa ottimizzare i servizi ospedalieri; spostare personale qualificato non è impossibile.

Sono urgenti delle modifiche avendo il metro della qualità dei servizi e delle prestazioni in modo che i sistemi pubblico-privato entrino in sana concorrenza.

C’è già un inizio, afferma Lucia Borsellino, e lo si riscontra nei dati in ingresso delle prestazioni nelle strutture pubbliche soprattutto nei centri di eccellenza che non possono e non devono raggrupparsi nelle aree metropolitane; necessario dislocale nel territorio. C’è anche l’esigenze di modificare il modo di fare obiettivo da parte dei direttori generali che non possono usare la calcolatrice per evitare spese necessarie e utili per la collettività.

Si è posto l’obiettivo di completare le strutture ospedaliere in ìtinere. La Sicilia beneficerà tra non pochi di un plafond di 852 milioni di euro dai fondi strutturali e con queste somme sarà consentito intervenire in settanta presidi ospedalieri nell’isola. A questo proposito, Angelo Aliquò, commissario straordinario dell’Asp 7 di Ragusa ha annunciato che entro questo mese saranno pronti i progetti esecutivi per il completamento ( la hall, l’impianto antincendio) del complesso ospedaliero “Giovanni Paolo II”  e alcune opere al “Maggiore” di Modica come il nuovo pronto soccorso, nella nuova ala, e altre manutenzioni straordinarie nel presidio ospedaliero modicano e complessivi un milione e duecento mila euro. Aliquò condivide il ragionamento del meno privato e più pubblico.

Contesta l’affidamento esterno dei servizi RSA a Comiso e si dichiara convinto che il pubblico è meno dispendioso finanziariamente e altrettanto produttivo.

L’assessore Lucia Borsellino, infine, punterà su altri due aspetti: la ricerca e la formazione per valorizzare i centri di eccellenza esistenti e la lotta al precariato per il quale si è stato avviato un percorso con le organizzazioni sindacali siciliane e sul territorio,  in particolare in provincia di Ragusa dove il precariato è molto presente.

“Un convegno dibattito assai proficuo, commenta Giovanni Avola, segretario generale della Cgil di Ragusa che ha registrato la indiscussa disponibilità dell’Assessore, Lucia Borsellino e del presidente della commissione sanità all’Ars, Pippo Di Giacomo, ad affrontare e risolvere alcuni problemi seri e urgenti che la Cgil e i suoi dirigenti hanno posto proponendo anche delle soluzioni.

Abbiamo trovato il modo di affrontare due casi drammatici, quello del giovane Mauro Terranova e della signora Mariella Russo affetti da due patologie per le quali sono necessarie cure e lunghe e costose.

La Cgil ha preteso che si parlasse di questi due casi disperati con la serietà e l’affidabilità che meritano, rifuggendo da ogni forma di pietismo strappacuore o di strumentalizzazione da carità pelosa che non aiutano a perorare la causa ma anzi ad emarginare l’obiettivo che è quello di dare una rapida e legittima risposta a chi pretende  il diritto alla salute.”

 

 

L’ufficio Stampa