DETTAGLIO NEWS DAL PROVINCIALE
12/11/2012 - FP

P.A. Decreto recupera TFR

BRUSCO DIETRO FRONT DEL GOVERNO SU TFS DIPENDENTI PUBBLICI

La recente sentenza della Corte Costituzionale n. 223 dell’11/10/2012 ha costretto il “Governo dei tecnici” ad intervenire in materia di TFS dei dipendenti pubblici, con un apposito Decreto Legge, il n. 185 del 29/10/2012, ed a ripristinare il regime ante D.L. 78/2010.

Avremmo di certo preferito che tale dietro front fosse stato dettato dall’avere maturato la consapevolezza dell’eccessiva vessazione operata dal Governo Berlusconi nei confronti dei

pubblici dipendenti e non rilevare che tale decisione è stata, piuttosto, determinata dall’impossibilità di far fronte alla restituzione del contributo del 2,5% a tutto il personale interessato sulla base della decisione della “Massima Corte”.

La nostra Organizzazione si è comunque sempre battuta per l’abolizione di vari aspetti del D.L. 78/2010, con manifestazioni e scioperi, per il palese danno economico e le profonde iniquità

che questa norma causava nel settore del pubblico impiego, e, pertanto, non possiamo celare la nostra soddisfazione sul venire meno di una di queste penalizzazioni ed in particolare di

quella determinata dall’introduzione del regime di calcolo del TFR nel pubblico impiego. Infatti, al danno derivante dal più penalizzante meccanismo di calcolo, con la perdita del riferimento all’ultima retribuzione maturata, si sommava quello del venire meno dei benefici fiscali associati proprio alla contribuzione del 2,5% posta a carico dei lavoratori.

Beneficio, quest’ultimo, riconosciuto da un’altra sentenza della Corte Costituzionale, la n. 178 del 1986, che ha previsto l’abbattimento dell’imponibile fiscale della buonuscita, in una misura da rapportare alla quota di contribuzione a carico del lavoratore rispetto alla percentuale complessiva da accantonare.

Riteniamo che i benefici scaturenti da questa decisione del Governo Monti siano maggiori rispetto a quelli derivanti dalla restituzione del contributo del 2,5%, che avrebbe di certo

costituito un ristoro economico per l’immediato riconoscimento di tale somma in busta paga ma che, in ogni caso, non avrebbe mai compensato il danno scaturente dal peggiore trattamento previdenziale e fiscale.

Resta confermato, per i dipendenti pubblici assunti a far data dal 1° gennaio 2001, già in regime di TFR, quanto stabilito dall’accordo quadro nazionale in materia di TFR e di previdenza

complementare per i dipendenti pubblici.

IL SEGRETARIO GENERALE IL SEGRETARIO REGIONALE

Michele Palazzotto Claudio Di Marco