DETTAGLIO NEWS DAL PROVINCIALE
12/10/2012 - SPI

Festa LiberEta dedicata alle donne

 

Dedicata alle donne la seconda giornata del programma della Festa di LiberaEtà, il mensile dello Spi CGIL, che si svolgendo a Ragusa Ibla nell’area del’ex Chiesa S. Vincenzo Ferreri.

Il tributo pagato dalle donne nella lotta di liberazione del Paese ha aperto una serata ricca di dibattito.

 Lo spunto lo ha dato il documentario “Il ruolo delle donne nella Resistenza”. I dati emersi sono eloquenti e stemperano un immaginario collettivo che vede le donne impegnate solo nelle staffette, ovvero per portare aiuto e informazioni ai partigiani datisi alla macchia.

Stando ad alcuni calcoli fatti dall'ANPI, furono 35.000 le "partigiane combattenti", 20.000 le patriote, con funzioni di supporto, 70.000 le donne appartenenti ai Gruppi di Difesa, per la conquista dei diritti delle donne, 16 medaglie d'oroe 17 medaglie d'argento, 512 le commissarie di guerra, 4.633 le donne arrestate, torturate e condannate dai tribunali fascisti, 1890 le deportatein Germania.

Il dibattito attorno alla conferenza “Donne:una risorsa per le famiglie e per la società” moderata da Roberta Malavasi- segretaria generale dello Spi CGIL di Ragusa- si è sviluppato attorno a temi ben precisi.

Oggi le donne sono costrette a combattere un altro tipo di lotta. Quella di genere perché non da alle donne le stesse opportunità degli uomini nell’impegno sociale quotidiano, nella politica e nelle professioni.

La crisi di oggi, ha sottolineato Giorgia Scivoletto,segretaria provinciale dello Spi CGIL di Ragusa, penalizza la donna che sta al centro dei bisogni della famiglia sopportando, il più delle volte, un carico di lavoro spropositato. I tagli lineari hanno colpito la 328, la legge sugli interventi socio sanitari, rendendogli ancora più faticoso svolgere il ruolo primario che ha nella società.

 Lo SPI CGIL si batterà contro questo liberismo montiano che deprime i diritti e taglia le risorse. E in tema di pari opportunità ha parlato Nunzia Puglisi, consigliera provinciale di parità che ha illustrato la sua esperienza vissuta da un osservatorio privilegiato. Si è occupata di almeno trenta casi di discriminazione per tutele non riconosciute, laddove la CGIL ha svolto un ruolo primario di difesa per il riconoscimento di elementari esercizi di democrazia.

E comunque in Sicilia non si vive un grande momento. L’aumento dell’età pensionabile, ha sottolineato Giuseppina Rotella segretaria regionale dello Spi Cgil, i tagli ai servizi sociali ha reso una vita difficilissima alle donne che storicamente hanno svolto un ruolo succedaneo di assistenza rispetto a quello che dovrebbero garantire le istituzioni che hanno nei fatti emarginato i non autosufficienti tagliando risorse importanti per l’assistenza.

Ma c’è un’analisi più onesta e profonda da fare.

Secondo la segretaria nazionale dello SPI CGIL Renata Bagatin il berlusconismo ci aveva portato ad un passo del baratro: a forte rischio gli stipendi del pubblico impiego e le pensioni.

Questo governo tecnico da un canto ha evitato il fallimento del paese ma dall’altro ha tagliato dove non doveva tagliare: il pubblico impiego e i pensionati. Lo stato sociale oggi guarda all’Europa a Paesi che hanno condizioni migliori dell’Italia ed è per tale ragione che la differenza, forte e reale, risulta non allineabile in quanto eccessivamente profonda e problematica.

 

 

L’Ufficio Stampa