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29/12/2011 - UFFICIO STAMPA

Dimissioni Santiapichi.Avola:"Non si capisce il perchè"

 

Sulle dimissioni del presidente del collegio dei liquidatori dell’Ato Ambiente, l’ex magistrato Severino Santiapichi, uno dei giudici più autorevoli della nostra storia repubblicana, più che calare il silenzio si stanno addensando una serie di nubi su cui va fatta chiarezza. Chiarezza che sicuramente s’impone per tutelare l’immagine notoriamente adamantina del giudice stesso.

L’ex magistrato nel motivare le sue dimissioni, pur lamentando la mancanza di liquidità, l’inadeguatezza delle diposizioni legislative, le difficoltà a recuperare: crediti vantati nei confronti dei soci, afferma tuttavia che “… in questo momento la possibilità concreta di saldare una percentuale consistente del debito attraverso le anticipazioni regionali e le nuove misure sulla raccolta differenziata nonché la realizzazione degli impianti di compostaggio incidono favorevolmente sull’esito di questa fase…”

Dunque, sta arrivando liquidità fresca ( da tre a cinque milioni di euro dalla Regione) per la messa in sicurezza delle discariche di San Biagio a Scicli e Pozzo Bollente a Vittoria mentre si da per certo che nella prima decade di gennaio la Regione dovrebbe adottare provvedimenti amministrativi volti a rivedere il ruolo degli Ato nella Regione.

Allora: perché tutta questa fretta, proprio nel momento in cui si aprono alcuni spiragli ?

Quanto ha pesato il ruolo dei soci o meglio il ruolo degli esponenti politici che stanno dietro ai soci ?

L’ATO è stato un carrozzone da sempre asservito alla politica, è possibile che il giudice Santiapichi non si sia voluto piegare alla politica e abbia preferito abbandonare ?

Ed i contrasti, assolutamente rispettabili, sulla mancata riassunzione dei 19 Co.co.co quanto hanno pesato ?

E che fine ha fatto l’indagine della Guardia di Finanza sulle assunzioni all’ATO ? E le indagini non dovrebbero essere arrivate già in Procura ?

C’è un ingombrante silenzio che va assolutamente rotto e che non potrà essere sottaciuto.

L’ATO non deve rimanere la bottega di alcuni esponenti politici, è un soggetto giuridico che amministra delicati servizi e soldi della collettività.

Il giudice Santiapichi va sicuramente rispettato per il lavoro svolto e per la decisione assunta, ma le sue dimissioni appaiono inopportune e comunque poco motivate.

Quanto alla convocazione dell’assemblea dei soci per nominare il terzo liquidatore, forse è meglio attendere, non c’è alcuna fretta.

Più che la normalizzazione ci vuole la moralizzazione dell’ATO, fermo restando che rimane un ente inutile per il quale servono nuove soluzioni da parte della Regione.

 

 

 

Il Segretario Generale                                                                                                                    Giovanni Avola