DETTAGLIO NEWS DAL PROVINCIALE
04/03/2011 - FP

Lettera aperta al sindaco di Modica

 

          

            Preg.mi Sindaco e Assessori,

ci sembra oramai indifferibile mettere sul tavolo del confronto alcuni aspetti che attengono complessivamente alla gestione dell'Ente, sui quali è nostra intenzione aprire una nuova fase, nella speranza che su questo si possa trovare un'Amministrazione disponibile ad confronto serio e che ne condivida le finalità.

            La Cgil ha posto da tempo come punto qualificante dell'azione amministrativa - di qualunque azione amministrativa - la capacità di operare una mirata e intelligente ri-qualificazione dell'organizzazione burocratica-amministrativa dell'Ente che passi attraverso una rimodulazione degli assetti e dei servizi in direzione di un loro più adeguato funzionamento che tenda maggiormente all'obiettivo di dare risposte conformi alle esigenze del territorio e del suo sviluppo socio-economico.

            Va detto, da subito, che sul versante della riforma della macchina burocratica l'Amministrazione  comunale sembra ancora stentare a trovare il passo giusto e l'unico effetto che appare visibile, dopo due anni e mezzo dal suo insediamento, è quello strettamente collegato alla politica di contenimento della spesa del personale non dirigente che è stata  ridotta all'essenziale e che ha comportato grandi sacrifici per i dipendenti. In questi due anni non si è focalizzata bene la portata della necessità di un intervento di ricostruzione del tessuto organizzativo e delle finalità dell'ente: perché, forse, su questo aspetto sono venute  a mancare, da un lato, una visione politica all'altezza della sfida da affrontare e, dall'altra,  una ottica gestionale confacente a quelli che erano essere gli obiettivi che l'Amministrazione medesima aveva posto alla base del suo programma amministrativo.

            La Cgil sul modello di ente che possa contribuire alla crescita della città tutta è pronta alla sfida e su questo sollecita il governo cittadino a fornire l'occasione istituzionale per un confronto che veda le parti, scevre da ogni fondale ideologico e di altra natura, affrontare nel merito una urgenza, la cui risoluzione è stata differita sin troppo nel tempo e che sino alla data odierna ha visto alla luce, spesso, solo rimedi tamponi, senza una filosofia di fondo a dettare i percorsi e gli accorgimenti da mettere in essere per addivenire ad un quadro organizzativo accettabile.

            Detto ciò, ci sembra doveroso affermare che le politiche di risanamento dell'ente, principio informatore della missione politica dell'attuale coalizione di maggioranza, per i primi due anni si sono connotate, a ragione in alcuni casi e a torto in altri,  prevalentemente come politiche di riduzione delle spese a cui non ha fatto da controcanto - è qui risiede  l'errore di questa amministrazione - una strutturale politica finanziaria delle entrate, condizione questa che nel corso dei decenni ha rappresentato, al pari delle spese forsennate, l'elemento di debolezza politica ed organizzativa dell'ente e della politica che ha avuto la responsabilità del governare e che ha prodotto il disastro con cui tocca confrontarci ogni giorno.

            Ci sembra opportuno evidenziare che solo da qualche mese l'Amministrazione sta intervenendo robustamente e con un piglio organico alla sfida di accrescere  le competenze e quindi le ragioni di cassa in maniera attendibili tali da far plausibilmente pensare  a miglioramenti delle condizioni  economiche generali dell'ente, il cui primo effetto tangibile sarebbe un più regolare pagamento sia degli stipendi diretti e indiretti sia una capacità di     dare concreta attuazione alle finalità istituzionali dell'ente e alla promozione di politiche di programmazione   socio-economica del territorio.          

            Costituisce un fatto incontrovertibile che parte delle difficoltà odierne sono da connettere anche al ritardo nella predisposizione di un braccio gestionale teso a determinare una politica nuova delle entrate, del quale l'ente fino a qualche mese fa sembrava essere sfornito e che solo adesso forse viene ravvisato come altro importante intervento generale e prioritario, assieme a quello che ha portato a contenere e a razionalizzare le spese. I ritardi nell'avvistare questa condizione oggi amplifica i malesseri che quotidianamente si scorgono in ogni manifestazione interna e esterna del Comune.

            Passiamo a fatti odierni.

            PAGAMENTO STIPENDI:

            I dipendenti comunali hanno maturato già le spettanze di due mensilità e sino alla data odierna non è provenuto dall'Amministrazione alcuna informativa circa i tempi ancora occorrenti per pagarle. Il Comune deve ricevere, entro il prossimo 10 marzo, per come stabilito dalla vigente convenzione,  le anticipazione della Serit ammontanti ad € 2.500.000,00 e la rata relativa al trasferimento dello Stato, che dovrebbe essere incamerata entro la  fine di marzo e che si attesterebbe sui 3.000.000,00 di euro. I dipendenti non possono attendere più, bisogna assumere una iniziativa che consenta nell'arco di due -tre giorni di corrispondere loro almeno il mese di gennaio. Ci permettiamo di chiedere al Sig. Sindaco  di intervenire presso la Tesoreria comunale al fine di svincolare, temporaneamente, gli accantonamenti delle rate dei mutui contratti dal Comune per chiedere alla stessa di anticiparle per liquidare ai dipendenti comunali lo stipendio di gennaio e ri-accantonarle appena arriveranno le risorse Serit. Ci sembra questa la strada da intraprendere subito e non ci resta che sollecitare il Sindaco a muoversi in questa direzione. Non appena sarà in disponibilità l'intera entità delle risorse Serit operare, subito dopo il 10 marzo, la corresponsione del mese di febbraio.

            LIQUIDAZIONE INDENNITA' ACCESSORIE E DI RISCHIO:

            Da due anni avviene il blocco della liquidazione ai dipendenti non dirigenti di ogni indennità sia legata all'accessorio (straordinario) sia alle varie indennità disciplinati dal contratto. Fino ad oggi i dirigenti non hanno provveduto a predisporre gli atti di liquidazione delle predette indennità e dell'accessorio relative all'anno 2009 e 2010; in alcuni casi, non irrilevanti, si è addirittura scelto di non riconoscere alcune indennità (quelle legata al rischio), sebbene non siano state ancora rimosse le condizioni che hanno fatto scaturire la necessità di questa  indennità in seno ai luoghi di lavoro e a fronte del fatto che contratto decentrato, sottoscritto anni addietro, non sia stato ancora disapplicato, in considerazione del fatto che quello nuovo ancora non è stato sottoscritto, anche se è oggetto di diversi momenti di approfondimento in sede di delegazione trattante.

            Viene chiesto di liquidare ai dipendenti le indennità sopra richiamate contestualmente alla liquidazione ai dirigenti del bonus loro riconosciuto.

            PROGRESSIONI VERTICALI:

            Ci pare necessario ricordare al sig. Sindaco che la sentenza del TAR di Catania dell'agosto 2010, oltre a consentire la stabilizzazione del personale contrattista, ha dato anche via libera alla predisposizione degli atti relativi a sei progressioni verticali peri dipendenti di ruolo, che erano state inserite nella previsione della nuova dotazione organica e del fabbisogno annuale e triennale del personale e negli atti che accompagnavano la stabilizzazione dei precari. Ad oggi  - spiace farlo rilevare – nessun atto è stato predisposto, sebbene questa O.S. in diverse occasioni ne abbia sollecitato la conclusione per dare piena attuazione alla sentenza del TAR.

            In ragione di quanto sopra evidenziato, la scrivente invita l'Amministrazione di convocare, anche a stretto giro di posta, un incontro che definire le problematiche ancora sospese.