DETTAGLIO NEWS DAL PROVINCIALE
17/07/2012 - UFFICIO STAMPA

CDL Ragusa. Centri commerciali.L'esempio Modica

 

Sulle aperture festive e domenicali nella grande distribuzione per le quali il polo commerciale di Modica ha deciso di annullarle per il mese di luglio ed agosto, si inserisce una nota del segretario della Camera del lavoro di Ragusa, Nicola Colombo, il quale pone un problema di merito. Come mai un dibattito di questa natura non si apre anche nel territorio di Ragusa ? E’ possibile tracciare un bilancio dopo un periodo di prova che non ha certamente giovato ai costi d’impresa e al tenore di vita dei singoli lavoratori costretti a modificare i propri modelli di vita.

Questa la nota:

 

“La recente decisione del Polo commerciale di Modica di annullare le aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali previste per luglio e agosto aprono una fase nuova nel mai sopito dibattito sul calendario delle aperture nel settore del commercio.

Perché tale dibattito non dovrebbe riguardare anche la realtà di Ragusa?

É una domanda che ci poniamo e che poniamo alle nostre controparti finora dimostratesi sorde alle legittime richieste del Sindacato unitario di categoria per un primo bilancio dell'esperienza delle aperture già effettuate nel 2012.

Alle domande, crediamo, non si risponde col silenzio, perché in quel caso si rischia di essere reticenti a partire dalla conoscenza del dato sul rapporto costi/benefici dell'operazione.

Il rinchiudersi in preconcette posizioni purtroppo non sposta di un millimetro il problema, da tutti i punti di vista: non solo sotto il profilo della dignità dei lavoratori di vedersi riconosciuto il diritto di godersi il sacrosanto riposo domenicale o festivo in famiglia, ma anche da un punto di vista del rispetto di regole e norme contrattuali che potrebbero essere violate.

Ad esempio, c'è qualcuno che sappia dire se turnazioni o avvicendamenti sul posto di lavoro nei giorni di apertura domenicali o festivi vengano rispettati o meno? E rispetto agli emolumenti comprensivi delle maggiorazioni salariali previsti da contratto è possibile capire come siamo messi?

Non siamo certamente noi quelli che avanziamo una opzione ideologica al problema dato che ci siamo sempre pronunciati per un governo possibile della problematica delle aperture.

Il realismo ci impone, nel contempo, di porre a verifica le scelte operate.

Per tali ragioni torniamo a chiedere ( dato che l'evidenza dei fatti é chiara e la realtà empirica non tradisce ) se in estate e in particolare a Ferragosto valgano le ragioni ( anche economiche ) delle aperture dato che la città e il territorio nel suo complesso sono svuotati di persone e attività, di interessi e attrattività.

Senza considerare il fatto che si conferma sbagliata - e alla lunga già qualcuno comincia a darci ragione – l'idea che più aperture possano incrementare vendite e spesa, soprattutto in un periodo di gravissima e lancinante crisi che si manifesta innanzitutto con la restrizione dell'acquisto dei beni di consumo.

È semmai sulla diversificazione dell'offerta, sull'appetibilità dei prezzi, sulla qualità dei prodotti, sulla reale concorrenza, e non già su una cocciuta imposizione di aperture extra feriali, che si gioca la partita, che si scommette sul futuro del commercio e del terziario nella nostra realtà.

Torniamo, dunque, alla domanda iniziale: se a Modica sì, perché a Ragusa e solo ed esclusivamente per i grandi Centri commerciali no?

Con queste sintetiche riflessioni vorremmo rivolgerci a quanti, nel settore del commercio e in particolare delle grandi realtà commerciali, ma anche nelle Istituzioni preposte, nella società civile sia del mondo laico che cattolico, vogliano cimentarsi in un confronto serio e sereno, pratico e non ideologico, rispettoso delle norme e della dignità delle persone (anche dunque dei lavoratori! ) per arrivare a conclusioni condivise, possibili, positive.

Vogliamo guardare avanti, andare oltre: ciò significa innanzitutto ( e non fosse altro per una questione di stile e di correttezza tra le parti) aprirsi al dialogo e non negarsi al confronto.

Non  è evitando di portare sul tavolo dati e cifre dei primi sei mesi di aperture extra feriali, che  si fa tesoro di un'esperienza che necessita di essere migliorata  e che è possibile migliorare. Per il bene del comparto produttivo, per i soggetti economici interessati, per la forza lavoro impegnata.”

 

  

L’Ufficio Stampa