DETTAGLIO NEWS DAL PROVINCIALE
11/05/2012 - UFFICIO STAMPA

Stabilizzare il precariato. Giornata a favore

 

“ Se il valore lavoro non tornerà ad essere centrale negli interessi della sinistra italiana e del governo, di precarietà parleremo ancora per tanti anni”

E’ la sintesi che da la cifra della situazione del precariato nella pubblica amministrazione nel Paese e in Sicilia a cui la CGIL di Ragusa, come in altre parti del Paese, ha voluto dedicare un grande momento di riflessione onorando, ieri 10 maggio, la giornata contro la precarietà.

 E’ stata una giornata lunga iniziatisi alle 12.00 con un presidio di lavoratori precari, sottoccupati, giovani disoccupati davanti all’ufficio provinciale del lavoro a confrontarsi con la dura realtà dei ritardi con cui non vengono liquidati gli assegni degli ammortizzatori sociali in deroga che l’assessorato regionale al lavoro ha bloccato, senza alcuna motivazione apparente, mettendo in crisi 12 mila persone che in Sicilia che in quella fonte hanno l’unico strumento di sussistenza.

Nel pomeriggio, nella sala Avis di Ragusa, la fotografia del momento con Giovanni Avola, segretario generale della CGIL di Ragusa, la relazione di Salvatore Terranova,responsabile del mercato del lavoro e politiche attive del lavoro della CGIL di Ragusa e le conclusioni, poco rassicuranti di Michele Pagliaro, segretario regionale della CGIL.

E’ tutto davanti una folta platea in ascolto: personale precario e contrattista e ASU dell’ASP e degli Enti Locali, precari della Scuola, dei Comuni, del Consorzio universitario ibleo, gli operatori delle cooperative sociali.

Il quadro non è semplice. Nel Paese si è aperto un dibattito legato alla riforma del mercato del lavoro, che secondo Giovanni Avola, dovrà cancellare i contratti truffa e ridurre le 46 tipologie contrattuali per impedire l’uso improprio di lavoro autonomo e di stage.

La richiesta è una indennità di disoccupazione per tutti i precari e minimi contrattuali per tutti.

La realtà ragusana è tragica. Il numero sta, per tutti, nel mancata stabilizzazione dei trimestrali dell’ASP a cui era stato promesso di passare nella Multiservizi regionale. Da anni cinquantenni e sessantenni attendono una soluzione alla loro aspettativa di lavoro certo.

La situazione in atto non consente di sprecare tempo. Per i precari della provincia di Ragusa occorre urgentemente individuare,secondo Salvatore Terranova, una soluzione.

Per i 200 contrattisti con contratto a termine all’ASP si sta tentando la strada della trasformazione al tempo indeterminato. Individuati i posti in pianta organica, i tavoli tecnici costruiti con questo obiettivo stentano a trovare una soluzione; l’azienda non è ancora consapevole di dover chiudere questo capitolo.

Il personale ASU è di 176 unità per i quali si è prospettata la possibilità di ricorrere alla loro stabilizzazione mediante i contratti quinquennali di diritto privato. Anche qui nulla di concreto.

Al Comune di Comiso 51 unità con processo d stabilizzazione avviato che prevede la loro assunzione a tempo indeterminato dal 1 gennaio 2013. L’amministrazione Alfano ha inserito, secondo la CGIL, due clausole all’interno dei contratti valutate illegittime causando un grave ostacolo per il raggiungimento dell’obiettivo.

Il quadro provinciale si completa con la crisi che stanno vivendo, in modo drammatico, i quasi 2500 lavoratori, chi in cassa integrazione, chi in mobilità che hanno visto non solo ridurre notevolmente il loro reddito ma devono sopportare i ritardi intollerabili da parte della Regione Sicilia che non onora la compartecipazione ai costi sull’applicazione degli armonizzatori in deroga.

Il quadro reale, rispetto a quello che emerge dai media, è molto più drammatico. Michele Pagliaro non ha dubbi che la riforma del mercato del lavoro nulla servirà se ad essa non si accosta una politica di sviluppo di cui il passato e questo governo non intende praticare.

Il Ministro del Lavoro Fornero ha altre idee in testa: tagliare personale e posti di lavoro anche nella pubblica amministrazione nel mentre il peso della tassazione ricade sulle solite categorie: le più povere e i precari. Nel mentre il Governo regionale non considera il fatto che se si fermano i precari in Sicilia, si fermano i servizi in Sicilia. Bisogna fare presto a stabilizzarli. Il tempo non gioca a loro favore.

“ Abbiamo voluto fare un’analisi articolata della situazione del precariato nel Paese, in Sicilia e nella nostra provincia, commenta Giovanni Avola, non solo per onorare la giornata contro la precarietà ma per dire alle centinaia di precari di questa provincia che l’azione della CGIL non si fermerà qui. Essa continuerà nei posti di lavoro perorando il lavoro come diritto sacrosanto per quanti attendono il realizzarsi di questa aspettativa; e su questo siamo impegnati in diversi versanti con trattative che cercheremo di chiudere anche con dimostrazioni di lotta civile e democratica per condividere con le controparti scelte legittime, come la stabilizzazione, e non più rinviabili.”

 

 

L’Ufficio Stampa