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16/02/2012 - FILLEA

Rosolini - Modica. Sabato l'inagurazione simbolica

 

 

Sarà una forbice  non affilata quella che non riuscirà a tagliare il nastro inaugurale dei loti 6,7,8 del tratto autostradale Rosolini - Modica.

Un gesto simbolico per una cerimonia farsa, che assume toni di una serietà e di una denuncia incredibili attesi quaranta anni di ritardo dalla sua progettazione per poterla consegnare alla provincia di Ragusa oggi unica in Italia a non vantare un metro di autostrada, si scomoderanno i vertici nazionali dei tre sindacati che stanno promuovendo l’iniziativa – Filla CGIL,Filca Cisl e Feneal Uil- per sabato 18 febbraio alle ore 10,30 nel casello di Rosolini.

Questo continua a rimanere l’ultimo avamposto dell’autostrada Siracusa Gela che ha quei tre lotti finanziati per 339 milioni di euro ( fondi europei, dello Stato e della Regione Sicilia) e di cui ancora oggi non si riesce ad impegnarli con una gara di appalto.

Il siparietto con tanto di sindaci presenti ( hanno garantito di esserci quelli di Rosolini, Ispica, Modica) vedrà la partecipazione dei vertici nazionali e regionali dei sindacati di categoria che verranno a raccontare del come ancora oggi l’unica opera cantierabile, nello scenario di quelle  con i fondi bloccati, rimane ferma al palo senza plausibili motivazioni tra il tira e molla tra ANAS e la società che ha progettato l’opera.

Centina gli operai disoccupati, precari e occupati del settore edilizio si muoveranno dalla provincia di Ragusa con pullman organizzati e con ogni altro mezzo per essere presenti al casello di Rosolini.

Sanno che nella provocazione di una classe sindacale e politica esausta di aspettare e pazientare c’è un aspettativa duratura di lavoro. Secondo i calcoli della Fillea sono dell’ordine di 2500 unità, tra diretto ed indotto, a potere trovare impiego nei cantieri dei tre lotti per cinque anni.

 Ma tutto rimarrà un’attesa se da qui  al 2015 le opere non saranno appaltate e in buona parte completate. La scure del ritiro della somme da parte dell’Unione europea potrebbe scattare essendo una prassi consolidata quella dell’UE di riprendere le somme non impiegate nei tempi stabiliti. Questo, si sa, non è uno scherzo ma un appuntamento concreto e ineludibile.

 

L’Ufficio Stampa