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06/09/2011 - UFFICIO STAMPA

Lo sciopero.Una forte resistenza pacifica

 

E' stata una resistenza pacifica, il corteo e il Sit in sotto il palazzo della Prefettura, che la CGIL di Ragusa ha promosso, stamani, in occasione dello sciopero generale contro la manovra finanziaria del governo che ha accomunato il capoluogo ibleo con altre cento piazze italiane dove centinaia di migliaia di lavoratori hanno protestato.

A Ragusa si è cominciato con un concentramento in Piazza Cappuccini da dove si è snodato un corteo di quasi duemila persone, hanno aderito accogliendo l'appello ai sindaci della CGIL i Comuni di Modica e Vittoria, il PD, l'IDV, SEL, PRC, Federazione della Sinistra, l'associazione delle rete degli studenti, che ha attraversato Ponte San. Vito, Corso Vittorio Veneto e sino alla Via Rapisardi dove ha sede il palazzo di governo.

Una folta delegazione, guidata dal segretario regionale della CGIL Sicilia, Elvira Morara e dal Segretario generale della CGIL di Ragusa, Giovanni Avola, è stata ricevuta dal Prefetto, Giovanna Cagliostro.

Si è registrata una buona fase di ascolto da parte della rappresentante del Governo, alla quale Giovanni Avola ha avuto modo di illustrare la piattaforma rivendicativa per la quale la CGIL ha deciso lo sciopero generale. In sintesi: la iniqua scelta di far pagare i soliti noti senza intaccare i grandi patrimoni e contestualmente sferrare un duro attacco allo statuto dei lavoratori e alla Costituzione con l'introduzione del famigerato art. 8 che nei fatti abolisce il contratto nazionale con la libertà di licenziamento. Insopportabile il taglio delle risorse agli enti locali e a quelle destinate al Welfare locale colpendo, in modo tragico, la qualità della vita degli anziani e di quanti hanno bisogno di assistenza sociale. La cosa più grave è che non sono previste risorse per lo sviluppo e quindi per l'occupazione. Nei fatti saranno fortemente compressi diritti costituzionalmente tutelati come quelli alla salute e allo studio. La CGIL propone una imposta straordinaria dello 1% sui grandi immobili e solo per il 2012, un contributo di solidarietà sui grandi redditi pubblici e privati: tutte risorse destinate al piano nazionale per il lavoro e lo sviluppo, investimenti e occupazione giovanile.

Elvira Morana ha snocciolato i dati partendo dal tasso di disoccupazione in Sicilia pari al 15% e al 9,1% in provincia di Ragusa. Dal suo osservatorio ha rilevato che l'industria nel ragusano ha fatto registrare perdite, per l'anno 2010, pari al 25% degli occupati, del 27% nelle costruzioni e del 22% nel manifatturiero.

Sul piano del sostegno economico il bonus bebè riconosciuto nel 2010 sono 40 rispetto alle 3185 istanze mentre nel 2005 sono stati 884 su 3043 domande.

Il taglio al Welfare qui si farà sentire atteso che il 18,2 della popolazione iblea conta più di 65 anni e 132 sono gli anziani considerati non autosufficienti.

E' evidente che rispetto alla finanziaria che si sta varando, i servizi sociali subiranno un taglio sensibile che necessariamente metterà a dura prova le fasce più deboli della società.

Altre testimonianze al tavolo del confronto sono arrivate al Prefetto Cagliostro. Quello di Graziella Linguanti, precaria ATA della scuola, impegnate in un difficile vertenza, che ha posto la necessità di una loro occupazione stabile e duratura per garantire sicurezza ai bambini e il diritto allo studio alle giovani generazioni;di Simone Micciché, della associazione della Rete degli Studenti, il quale ha denunciato il taglio del fondo ( si parla del 95% nel 2013) nazionale per le borse di studio che hanno garantito i percorsi formativi ai meno abbienti, o le classi sovraffollate della provincia di Ragusa o il destino, che sembra ormai segnato, della realtà universitaria in questa provincia; Francesco Cirmi operatore agricolo ha posto gli accenti sulla piaga del lavoro nero nel settore e di una presenza pesante della criminalità organizzata che smorza sviluppo e progresso del comparto; Nino Micciché che ha sollecitato un intervento sui servizi sociali locali a favore degli anziani perché possano realizzarsi interventi aggiuntivi e a sostegno delle misere pensioni. Abitazione di edilizia economica e popolare infine ha chiesto a nome degli immigrati Samia Chaaraouni come succede in Francia e in Germania. La testimonianza del Vice Sindaco di Vittoria, Garofalo, perché vengano mitigati i tagli agli enti locali che non potranno garantire servizi essenziali alla popolazione, ha chiuso la serie degli interventi.

Il Prefetto Cagliostro nella nota informativa che sarà inviata al Governo nazionale terrà conto delle istanze che il territorio reclama e molte cose che sono state dette, ha precisato, fanno parte di un progetto specifico della Prefettura: la sicurezza nelle scuole, garantire il lavoro al personale per tutelare il diritto allo studio; un'assistenza sociale adeguata alle fasce bisognose, come è indispensabile trovare una soluzione per confermare una presenza universitaria in provincia di Ragusa e in questo senso, ieri, ha avuto importanti interlocuzioni con il Magnifico Rettore dell'Università di Catania, Recca e presto li avrà con il Presidente della Regione, Lombardo. Chiudendo le interlocuzioni con la delegazione della CGIL, il Prefetto ha ribadito: “ Batterò tutte le strade possibili per trovare soluzioni adeguate ai problemi che mi vengono proposti dalla base e tutti rivolti a migliorare le situazioni in atto. Questo è il primo di una serie di incontri che intendo fare con le parti sociali perché ritengo il metodo del confronto e del dialogo strumenti fondamentali per la crescita collettiva.”

Giovanni Avola e Elvira Morana hanno poi riferito ai manifestanti dell'esito dell'incontro.

Abbiamo esposto al rappresentante del governo nazionale, commentano i due dirigenti sindacali, le ragioni del nostro sciopero che non affonda solo le sue motivazioni su una manovra ingiusta, iniqua e anche molto dannosa. C'è anche un attacco violento allo statuto dei lavoratori e al contratto nazionale, strumenti che difenderemo con tutte le nostre risorse perché è da lì che nasce e si sviluppa la nostra forza e il nostro percorso per tutelare i diritti dei lavoratori. Abbiamo trovato una buona disponibilità all'ascolto da parte del Prefetto di Ragusa e siamo certi di essere stati compresi sulle problematiche esposte; tematiche che incidono sulla qualità della vita di chi vive questa provincia.”