DETTAGLIO NEWS DAL PROVINCIALE
07/01/2011 - UFFICIO STAMPA

Acqua bene pubblico.Riparte il dibattito

 

La ripresa del dibattito, ampiamente riportato sulla stampa in queste ultime settimane, sulle questioni relative all’ATO idrico, sulle indicazioni, ancora non propriamente chiare, sul tipo di gestione della risorsa acqua spingono la CGIL, nella persona del responsabile del Dipartimento Beni Comuni Aurelio Mezzasalma, ad esplicitare delle riflessioni di merito sulla materia e dichiara:

 

“Il confronto sulle questioni dell’acqua, con alcune prese di posizione assunte da esponenti istituzionali e da rappresentanti politici, ripone al centro dell’agenda politica un dibattito che sinora ha registrato, in questi giorni, posizioni ondivaghe, strumentalmente ambigue che esigono un punto di chiarezza non fosse altro per non perdere di vista l’obiettivo per il quale tutti, molti a parole, di concretizzare una gestione pubblica dell’acqua senza se e senza ma.

Vorremmo capire, ad esempio, quale è la corretta posizione reale del Comune capoluogo con un Sindaco che in tutte le sede e in tutte le occasioni ribadisce la necessità di una gestione pubblica dell’acqua; il suo Vice, Cosentini, chissà per quale arcano motivo, spinge in una direzione opposta con affermazioni che tentano di destabilizzare un quadro che allo stato pone alcune certezze non rimuovibili.

Vorremmo solo ricordare a chi continua a sostenere che la battaglia per l’acqua pubblica è affidata a mani di gruppetti, come se si trattasse di esagitati visionari, il forum provinciale e la CGIL hanno raccolto di 17 mila firme depositate nell’archivio della provincia regionale di Ragusa contro la gestione privata dell’acqua, undicimila firme a sostegno della legge di iniziativa popolare sull’acqua pubblica e sul referendum che la pone come bene non alienabile e quindi sottratta a qualsiasi tipo di commercio.

Il Forum provinciale, a cui aderisce la CGIL di Ragusa, si muove su due indicazioni precise: la riaffermazione del’acqua come bene pubblico non commerciabile e la istituzione di un’azienda speciale mediante un Consorzio fra Comuni come strumento per la gestione pubblica- regolato da diritto pubblico- del bene acqua e quindi affrancata da qualsiasi ingerenza del privato.

Vorrei ricordare, peraltro, che la vita degli Ato idrici ha scadenza precisa; la Regione siciliana al di là della proroga trimestrale ha deciso di non servirsi più di questi strumenti che sinora non hanno prodotto i risultati sperati.

E’ sempre cosa buona e giusta per sollecitare i Comuni di questa provincia, al di là delle affermazioni di circostanza di alcuni sindaci , che ponessero, come hanno fatto i consigli comunali di Vittoria, Modica, in essere la delibera che considera l’acqua un bene pubblico privo di rilevanza economica e quindi la sua gestione altrettanto pubblica.

Il forum provinciale a giorni rilancerà una serie di iniziative ( in attesa dello svolgimento, a breve, del referendum sarà necessario porre in essere in tutto il paese una moratoria per sospendere ogni decisione sul modello gestionale dell’acqua) per riaprire una vertenza che si auspica decisiva per porre fine a questo ormai insopportabile balletto di prese di posizioni in libertà e da ordine sparso che non aiuta non solo alla pubblica opinione ad orientarsi ma genera una confusione in cui tutto potrebbe inserirsi anche contro quello che intende realizzare la volontà popolare.”

L’Ufficio Stampa