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03/09/2013 - FILCAMS

Lavoratori laboratori. Scollo replica a Di Giacomo

 

 

 

Sulla preoccupante situazione degli operatori dei laboratori di analisi

Luca Scollo replica alle esternazioni del presidente della commissione sanità

 

“Preoccupa e inquieta il punto di vista espresso dal presidente della commissione Sanità all’Ars, Giuseppe Di Giacomo che nel corso di un’intervista resa il 24 agosto scorso a proposito dei laboratori d’analisi ha sostenuto che [… l’esistenza di un sistema stagnante, una sorta di “rete assistita” che negli ultimi anni ha prodotto affari milionari per pochi, che adesso si trincerano dietro alle migliaia di posti di lavoro comunque creati per rallentare una rimozione, dolorosa ma necessaria.] Ovviamente è un punto di vista sul quale abbiamo molto da ridire.”

Così si esprime Luca Scollo responsabile provinciale Filcams Cgil laboratori di analisi che esplicita la sua preoccupazione per queste esternazioni che riducono i lavoratori a semplici numeri da sbandierare e da “rimuovere, dolorosamente ma necessariamente”,come le strutture in cui si opera.

“In questo clima da pulizia etnica, noi lavoratori di questo “sistema stagnante” non ci stiamo a pagare per colpe non nostre, ribadisce Luca Scollo, e chiediamo al presidente Giuseppe Di Giacomo di fare opera di discernimento sulla natura di ogni singola struttura, separando gli onesti dagli imbroglioni ma ricordandosi che ogni laboratorio esistente e operante per conto del SSR sul territorio siciliano è stato accreditato dall’assessorato, pertanto in regola con i requisiti regionali mentre per le strutture pubbliche l’accreditamento è stato sospeso per decreto.

Se furbastri operano ed esistono è perché le firme ad eventuali autorizzazioni, convenzioni e altro arrivano da chi potrebbe, onorando il ruolo che ricopre, bloccare tutto permettendo a questa Sicilia di assomigliare di più ad una società civile.

Come lavoratori cercheremo in tutti i modi di difendere il nostro posto di lavoro e chiediamo alla politica di trovare soluzioni che modifichino questo sistema trovando, doverosamente e necessariamente, il modo per punire i furbi e premiare gli onesti.”

 

L’ufficio Stampa